Slezská univerzita v Opavě

Angelo Poliziano

I' mi trovai, fanciulle, un bel mattino

Trascrizione didattica

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Io mi trovai, fanciulle, un bel mattino
di mezzo maggio in un verde giardino.

Erano intorno violette e gigli,
fra l'erba verde, e vaghi fiori novelli,
azzurri, gialli, candidi e vermigli:
onde io porsi la mano a cogliere di quelli
per adornare i miei biondi capelli,
e cingere di ghirlanda il vago crine.

Ma poi che io ebbi pieno di fiori un lembo,
vidi le rose, e non pur di un colore;
io colsi allora per riempire tutto il grembo,
perché era sì soave il loro odore
che tutto mi sentii destare il cuore
di dolce voglia e di un piacer divino.

Io posi mente a quelle rose allora:
mai non vi potrei dire quanto erano belle!
Quali scoppiavano dal bocciolo ancora
quali erano un po' passe e quali novelle.
Amore mi disse allora: "Va' cogli di quelle
che più vedi fiorite sullo spino".

Quando la rosa ogni sua foglia spande,
quando è più bella, quando è più gradita,
allora è buona da mettere in ghirlande,
prima che la sua bellezza sia fuggita.
Sì che, fanciulle, mentre è più fiorita,
cogliamo la bella rosa del giardino.

Testo originale
Vai alla trascrizione moderna

I' mi trovai, fanciulle, un bel mattino
di mezzo maggio in un verde giardino.

Erano intorno violette e gigli,
fra l'erba verde, e vaghi fior novelli,
azzurri, gialli, candidi e vermigli:
ond'io porsi la mano a côr di quelli
per adornare e mie biondi capelli,
e cinger di grillanda el vago crino.

Ma poi ch'i' ebbi pien di fiori un lembo,
vidi le rose, e non pur d'un colore;
io colsi allor per empier tutto el grembo,
perch'era sì soave el loro odore
che tutto mi senti' destare el core
di dolce voglia e d'un piacer divino.

I' posi mente quelle rose allora:
mai non vi potrei dir quanto eron belle!
Quale scoppiava dalla boccia ancora
quale erano un po' passe e qual novelle.
Amor mi disse allor: "Va' co' di quelle
che più vedi fiorite in sullo spino".

Quando la rosa ogni suo foglia spande,
quando è più bella, quando è più gradita,
allora è buona a mettere in ghirlande,
prima che suo bellezza sia fuggita.
Sì che, fanciulle, mentre è più fiorita,
cogliàn la bella rosa del giardino.


Tratto da: Poliziano, Angelo: «CII». In: Idem (1986). Rime. Firenze: Accademia della Crusca. Internet (26.11.2007). http://www.bibliotecaitaliana.it/xtf/view?docId=bibit001113/bibit001113.xml
A cura di Daniela Delcorno Branca.

Il Rinascimento e la pluralità delle arti

La multimedialità potrebbe sembrare un tratto tipico della cultura contemporanea, e così è se consideriamo il fenomeno come un aspetto prevalentemente tecnologico.

Se invece prendiamo in considerazione l'attitudine a godere delle opere dell'arte congiungendo tra loro diverse discipline artistiche, ciò accadeva regolarmente anche nel passato, per esempio nelle corti rinascimentali. Anzi, va tenuto presente che la settorializzazione dell'esperienza artistica e la specializzazione dell'artista in un solo campo sono ben posteriori al Rinascimento.

Quindi, anche l'arte del Poliziano era una componente che si inseriva, alla corte medicea, in un contesto cui contribuivano diverse discipline artistiche. Ecco una pagina con La Primavera, uno dei capolavori del Botticelli, associato da alcuni studiosi alla poesia del Poliziano.

Alcune informazioni sui dipinti a soggetto mitologico di Sandro Botticelli, con una bibliografia di riferimento, si trovano a questa pagina:

http://www.italica.rai.it/rinascimento/parole_chiave/schede/botticelli.htm

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Bibliografia

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Giorgio Cadorini --- giorgio (ad) cadorini (punto) org --- GSM +420-732.466.543