Slezská univerzita v Opavě

Sito di Giorgio Cadorini --- Università della Slesia, Opava

Canzone dell'Italia fascista che schernisce gli inglesi nel periodo dei bombardamenti delle loro città.

Siamo all'inizio della seconda guerra mondiale e gli italiani continuano la loro vita di tutti i giorni (tranne i soldati al fronte), come se non li riguardasse il fatto che il loro esercito stava facendo dei massacri. Più tardi "verrà il bello": i giovani italiani cominceranno a morire al fronte (ne moriranno 300 000) e le bombe terrorizzeranno anche le città italiane.

L'Italia, invece di conquistare nuove terre, perderà l'Istria e la Dalmazia (per dieci anni anche Trieste).

Si scioglie la neve,
la nebbia, la brina,
quei furbi inglesi
che pernottano in cantina,
tracannando bottiglie,
ingoiando pastiglie,
domandano ai topi quando il tempo cambierà.

April non giunge
con vol di colombe,
lancia dai cieli pioggie di bombe,
lancia siluri
a colpi sicuri
è l'aprile d'Italia che gloria ci dà.

Percossa e sconvolta
dal basso e dall'alto,
tu non resisti, non resisti al nostro assalto.
Malvagia Inghilterra
tu perdi la guerra
la nostra vittoria sul tuo capo fiera sta.

Adesso viene il bello,
adesso viene il bello,
isoletta di pescator
Albion ritornerà.
Adesso viene il bello,
adesso viene il bello,
Inghilterra, Inghilterra
la tua fin segnata è già.

La flotta che muove
da Capo Teulada
rollando trova nell'Atlantico la strada
su navi guerriere
le nostre bandiere
si schierano al vento della santa libertà.

Ahitè Inghilterra
per ogni naviglio
perdi una zanna, perdi un artiglio,
non c'è rimedio
sei stretta d'assedio,
è l'aprile d'Italia che morte ti dà.

Dovrai per giustizia,
malvagia Inghilterra,
lasciare Malta, abbandonare Gibilterra.
Dal cuor delle genti
in tre continenti
il nome d'Italia benedetto salirà.

Adesso viene il bello...