La persona che mi è più cara si chiama Davide: ha undici anni, è alto, ha i capelli castani molto chiari, gli occhi azzurri e frequenta la quinta elementare.
E’ un ragazzo molto tranquillo, tranne quando giochiamo a “tedesca”, che è un gioco a calcio: lui si arrabbia sempre, perché perde e lui non vuole mai perdere!
L’ho conosciuto un mese dopo che ero arrivato qua nel Veneto, dalla Basilicata e da allora non smetto mai di andare a casa sua.
Quando vado a casa sua, prima giochiamo per un’oretta, poi, se c’è da aiutare suo nonno a pulire la stalla, lo facciamo, anche se Davide non vorrebbe.
Quando piove, di solito giochiamo all’interno, con la Playstation, un gioco a calcio che si connette alla TV. A Davide piace molto il calcio e infatti fa il portiere nella squadra di Pramaggiore.
Ogni domenica mattina, quando io non ho la partita di Rugby, andiamo sempre a messa e facciamo i chierichetti: ognuno dei chierichetti fa un “lavoro”, come servire il prete, passare con il cestino a raccogliere i soldi, oppure portare il candelabro e altro ancora.
Quando torniamo a casa, di solito, ci mettiamo d’accordo per andare a pescare, poi ci salutiamo: “a più tardi!” e andiamo a pranzare.
Finito di pranzare, vado da lui e incominciamo a trovare le “buttole” (?), poi partiamo.
Quando peschiamo, i pesci li mettiamo tutti insieme e poi ce li dividiamo, ma se i pesci sono dispari, facciamo in modo che ne peschiamo almeno un altro e così possiamo dividerceli.
Per me Davide è l’amico più caro al mondo e non intendo lasciarlo mai da solo.
Antonio
La persona che mi è più cara è il mio amico Roberto.
A dir la verità, non è la persona che mi è più cara, perché la persona che mi è più cara è mia mamma, come penso che (lo) sia per tutti, ma siccome mi scoccia parlare di lei, allora parlo di Roberto.
Lui ha i capelli sempre scompigliati e dice sempre: “Questa mattina mi sono alzato in ritardo e quando ho fatto per pettinarmi, i capelli non mi stavano più.”
Ha gli occhi marroni, è abbastanza alto, con i piedi grandi.
Lui per me è una persona simpaticissima, perché fa di quelle battute che ti fanno morire dal ridere e se sei in sua compagnia ti fa passare la giornata in modo piacevole, senza pensieri.
Il suo carattere è allegro, ma a volte anche serio (anche se sembra impossibile!).
A volte mi fa innervosire perché vuole sempre avere ragione lui. Siccome anch’io voglio quasi sempre avere ragione, io e lui litighiamo, ma non in maniera normale, perché ci arrabbiamo, sì, ma non che non ci parliamo più, anzi, dopo un minuto e mezzo, tutto è come prima.
Quando parla, Roberto ha l’abitudine di venirti vicino con il braccio e di spingerti all’indietro.
Per colpa sua, quando qualcuno mi si avvicina troppo, mentre mi parla, ho preso l’abitudine di spingerlo indietro oppure cerco di andare io sempre più indietro.
Roberto è sempre con la testa tra le nuvole. Una volta, quando stavamo andando a fisica, lui non aveva la sacca con l’occorrente e il “prof” si è un po’ irritato.
Roberto è anche strano (strabico), perché ogni tanto “butta” (dirige) gli occhi verso sinistra, anche se non so perché.
Roberto è un maestro nelle figuracce. Una volta è venuto a scuola con i pantaloni all’incontrario e noi ci siamo ammazzati dalle risate.
Dopo aver raccontato i suoi aspetti negativi e le sue peripezie, vorrei dire anche qualcosa di bello su di lui: Roberto è una persona allegra, simpatica e molto sincera.
Il mio gruppo di amici è formato da me, Ivano, Marco e Roberto; all’interno di questo gruppo ce ne sono altri due formati da me e Roberto, che siamo molto affiatati, e da Marco e Ivano, che sono molto affiatati.
Cristian
oggi stavo pensando al mio migliore amico! Oh, scusa, non ti ho mai detto chi è, né com’è!!!
Bene, ora te lo descrivo. Si chiama G., ha gli occhi marroni, i capelli neri, è di media statura, simpatico, gentile.
Io lo definisco il mio migliore amico e unico al mondo.
In prima media non lo badavo e mi escludevo, invece ora ho cercato di inserirmi nel gruppo classe e mi trovo bene.
Lui è un tipo che a volte fa lo sguardo duro, ma poi è dolce e si confida.
A volte proprio non lo capisco.
Se qualcuno parlasse con lui per dieci minuti, lo definirebbe: duro, vanitoso, insensibile, falso e un tipo di cui non ti puoi fidare.
In prima media gli attribuivo alcuni di questi aggettivi, ma ora li ho trasformati in positivi.
E’ vero, ha lo sguardo duro, ma sotto sotto è tutt’altro; si fa un po’ vedere, ma chi non lo fa?
Non è falso e nemmeno insensibile, ti capisce. Di lui ti puoi fidare, l’ho fatto molte volte e i miei segreti sono ancora custoditi dentro di lui.
A volte fa cose stupide,ma nemmeno se ne accorge.
Potrebbe sembrare un menefreghista, ma non è così.
Non vado sempre d’amore e d’accordo con lui! Molte volte mi arrabbio con lui per delle stupidaggini che fa, ma poi mi passa, anche perché mi tortura dicendomi: “Sei arrabbiata con me?”. A volte me lo chiede anche se sto guardando il pavimento a testa bassa. Ogni tanto vuole avere solo lui ragione, ma poi capisce.
Lo definisco il mio migliore amico perché con lui riesco ad esprimermi e confidarmi.
Gli voglio un infinito mondo di bene e lui lo sa.
Bene, ora ti saluto, caro diario, alla prossima.
Giada
P.S.: Ma io sarò un’amica così?
La persona che mi è più cara è una mia compagna di classe.
Si chiama Ilaria e ha dodici anni.
E’ una ragazzina molto espansiva, simpatica e intelligente; le piace andare a scuola e vuole essere sempre ordinata, infatti, quando è in classe, fa sempre le cose per bene, anche quando va alla lavagna.
Parla molto e quando sa una cosa la dice, ma poi si prende una sgridata dai professori, i quali le dicono che lasciare spazio anche agli altri, così i maschi se la ridono sotto i baffi e si divertono a vedere che si prende le sgridate. I maschi la deridono sempre, le dicono che è una “secchiona” e che vuole sapere tutto lei… e lei ci rimane male.
Io vedo Ilaria con occhi diversi: lei è sempre pronta ad aiutare i compagni e anche i professori, è allegra, divertente e la sua risata contagia anche gli altri.
Ilaria è come una sorella per me e le sono molto affezionata. Vorrei abitarle più vicino, per poterci vedere di più.
Alessia
Tratto da: ORIETTA. La persona che mi è più cara... [online]. Web
[cit. 17.4.2012]:
<http://www.alepalma67.com/persona.htm>