Testo per la conversazione

6 ottobre 2008

È ottobre, c’è un nuovo ministro dell’istruzione, le scuole sono in sciopero. Un rito collettivo che si ripete da tempo, ogni autunno: assemblee, manifestazioni, cortei, striscioni, occupazioni, ragazzi che schiamazzano in grupponi allegri per le strade invece di stare sui libri in classe. Ogni volta che un ministro, di qualunque Governo (è sempre successo, che fosse di sinistra come Luigi Berlinguer o di destra come Maria Stella Gelmini), tenta di riformare la scuola, studenti e insegnanti s’infuriano e fanno un gran casino. Gli studenti sono sempre diversi, perché fatalmente crescono, ma restano maestri e professori (molti dei quali “vecchi rivoluzionari”, reduci e nostalgici degli anni della contestazione) abbarbicati a un’ideologia sepolta sotto le macerie di un Muro nel secolo scorso.

Il decreto Gelmini è legge, ma i suoi oppositori annunciano di non volere gettare la spugna. Stazioni occupate, traffico sospeso, accuse di strumentalizzazione politica sono state conseguenze dirette delle mobilitazioni. Nove treni speciali e quasi mille pullman sono arrivati a Roma per il corteo organizzato nella giornata dello sciopero generale della scuola, promosso dai sindacati confederali. A essere coinvolta non è solo la Capitale, le mobilitazioni proseguono infatti in molte altre città.

Le mobilitazioni più curiose. A Foggia, il "Comitato spontaneo dei genitori" propone di accendere candele, come atto simbolico per "far luce sulle bugie che circolano su scuola e università". Ad Assisi si leva la voce "spirituale" dei docenti che invitano a formare catene di preghiera in tutta Italia, affinché il ministro Gelmini "si convinca che è più adatta a fare altro". A Milano, alcuni genitori di una scuola elementare hanno organizzato la proiezione del film "L'amore che non scordo", un documentario che mette in risalto il valore di quello scambio umano così ricco, invisibile nei programmi didattici, che determina l’effettiva qualità dell'insegnamento nella scuola primaria.

Gli scontri. Ma insieme a tante manifestazioni pacifiche, si sono verificati anche i primi scontri. I più violenti hanno avuto luogo in piazza Navona, a Roma, tra studenti aderenti al gruppo di destra Blocco studentesco e altri che fanno riferimento all'Unione degli studenti.

In rete. Nel forum di Retescuole, il riferimento online del movimento, c'è Dario che lancia un appello: «Cari ragazzi e cari colleghi. Bisogna assolutamente evitare che si infiltrino provocatori e violenti per screditare un movimento così bello. 1) Impedite a chiunque di coprirsi il volto 2) Fotografate i violenti!»

Il ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini ha reso noto che sono tre le principali novità per la scuola che inizia a settembre. La reintroduzione dello studio dell'educazione civica, del voto in condotta e dei voti accompagnati da un giudizio esplicativo dei risultati ottenuti. Il Ministro ha anche anticipato la sua intenzione di istituire presto il maestro unico alle elementari e di adottare misure contro il caro libri attraverso un sistema che prevede la riedizione dei testi "solo dove è strettamente necessario".

Il Ministro ha anche anticipato alcuni provvedimenti che verranno approvati in futuro:

  1. il ritorno del maestro unico alle elementari che "risponde all'esigenza e alla necessità di avere un punto di riferimento per i bambini".

  2. misure contro il caro libri: "Molti ministri, e in particolare il presidente Berlusconi, vogliono aiutare le famiglie -ha detto la Gelmini- Per questo sarà previsto un forte incentivo del governo per non cambiare i libri se non strettamente necessario. Materie fondamentali, come italiano o la matematica, non cambiano".

Si prevede un periodo da 3 a 5 anni, entro il quale "i libri non possono essere cambiati".

http://notizie.alice.it/politica/protesta_scuola.html 4.11.2008

http://www.studiocataldi.it/news_giuridiche_asp/news_giuridica_5930.asp 4.11.2008

http://grazia.blog.it/tag/proteste-studentesche/ 4.11.2008

(Preparato da Markéta.)